DE VECCHI MILANO 1935
Chi Siamo
“Responsabilità, creatività e qualità del Made in Italy”
Durante questi 70 anni d’attività De Vecchi ha ottenuto un insieme di premi, come i “Triennale Awards”, o un particolare riconoscimento per il “Compasso D’Oro”. De Vecchi ha anche partecipato a prestigiose esposizioni internazionali nell’ambito del design italiano. Nel 1997 la Triennale di Milano promosse un’esibizione dal titolo “La Lingua degli Specchi” una retrospettiva monografica di opere De Vecchi i cui protagonisti hanno contribuito ad arricchire il repertorio dell’azienda.
La storia del brand De Vecchi, oggi sinonimo di Made in Italy e alta qualità, ha inizio nel 1935, quando Piero De Vecchi fonda l’omonimo laboratorio argentiero. Scultore e incisore, in giovane età Piero prende parte al Futurismo, di cui condivide la costante
ricerca del dinamismo: la sua voglia di sperimentare e innovare diventa da subito un elemento contraddistintivo dell’azienda e le sue opere vengono esposte in alcuni musei nazionali e internazionali, come per esempio la Triennale di Milano e il Moma di New York.
Nel 1962 la conduzione dell’azienda passa al figlio di Piero De Vecchi, Gabriele, il quale dà vita al Gruppo T, il movimento di Arte Cinetica e Programmata, che grazie a nuove modalità espressive e tecniche introduce un diverso rapporto con l’utilizzo quotidiano degli oggetti, non più inteso come fruizione tradizionale ma vissuto come esperienza multisensoriale. Gabriele, infatti, sfrutta le qualità riflettenti dell’argento facendo interagire l’oggetto con l’ambiente esterno: in questo modo l’argento non si limita semplicemente a nobilitare l’oggetto, ma nelle sue nuove vesti di specchio riesce anche a coinvolgere l’ambiente circostante in un gioco di riflessi che ne rende l’utente destinatario e protagonista al contempo.
La Nostra Storia
Fin dalle sue origini il brand De Vecchi viene spontaneamente associato al mondo dell’arte e del design, non solo grazie al talento dei suoi due protagonisti, ma anche in virtù di collaborazioni con diversi designer, che diventano nel corso degli anni via via più frequenti: Giò Ponti, Enzo Mari, Tom Dixon, Patricia Urquiola, Jean Marie Massaud, Marco Ferreri, Giulio Iacchetti e Ludovica+Roberto Palomba sono soltanto alcuni esempi.
La spinta propulsiva verso il futuro, caratteristica essenziale di De Vecchi, viene accentuata nel 2010, quando il brand viene acquisito dall’azienda orafa Vhernier: due anime che condividono lo stesso DNA fatto di artigianalità, ricerca, Made in Italy, qualità e passione per l’arte. Proprio da qui deriva la recente apertura di De Vecchi all’utilizzo di materiali altri rispetto all’argento, come per esempio ottone, pelle, ceramica e vetro, i quali vengono lavorati da esperti artigiani italiani; nel frattempo proseguono le collaborazioni con giovani designer: il tutto all’insegna dell’innovazione nell’arte e per l’arte.